mercoledì 19 settembre 2007

Io sto con Valium

Cara Diotima,
Sul V-Day di Grillo ho l'impressione che sia - per restare in tema - un film già visto: quello dei Girotondi di Nanni Moretti. Ci sono analogie e differenze: l'analogia è che entrambi danno voce ad un malessere diffuso e al bisogno di appropriarsi della politica; la differenza è che quello dei Girotondi era un discorso aperto ma mirava a rivitalizzare la sinistra (che è riuscita a sciupare tutto e ad anestetizzare tutto, anche per colpa di Cofferati che, uomo di partito, ha preferito andare a fale - male - il sindaco a Bologna e continuare la carriera nei ds-pd o quel che sarà anzichè costruire qualcosa di nuovo), la mobilitazione di grillo invece di che segno è? Più che a Tiberio e Gaio Gracco (i miei eroi) mi sembra simile a Cola di Rienzo o al massimo a un Marat. Una volta unito un popolo a destra e a sinistra stanco dei partiti cosa pensa di realizzare? Come pensa di governare le scelte su grandi temi che si possono affrontare solo con un progetto politico di società? Quando dirà "guerra sì" o "guerra no" o "cellule staminali sì" o "cellule staminali no" che tipo di seguito gli resterà? A me pare che il suo seguito possa essere assimilabile a quello di chi impugnasse una bandiera per dire "Viva la pancia piena" o "viva la f...(o quel che piace di più)" Chi può essere contrario? Ma poi? La critica al discorso politico tradizionale moderno l'hanno svolta pensatori più strutturati di Grillo: Lyotard, Morin, Habermas... Se Grillo avrà buon senso limiterà il suo impegno politico a una campagna di moralizzazione della politica e a qualche tema limitato. Se non avrà buon senso farà un partito. Ma se i partiti avranno buon senso ascolteranno ciò che la piazza ha detto nel V-Day (soprattutto i partiti di sinistra, perché gli eletori di destra lo sanno che i loro candidati sono corrotti e ipocriti, ma vi si rispecchiano e continueranno a votarli, mentre dalla nostra parte si continua a credere nei principi e nell'etica pubblica e quindi di soffre nel doversi turare il naso), se non avranno buon senso - ciò che temo - continueranno a far parlare personaggi che sono la nostra rovina tipo Polito o gli altezzosi difensori dei privilegi del Palazzo.
Però sarò sincero non mi fido di Grillo molto più di quanto non mi fidi di certi nostri polici. Cosa vuoi che ti dica? Io preferirei che scomparissero le figure carismatiche e vorrei che il confronto politico si svolgesse tra persone competenti che non scaldano il cuore delle masse ma risolvono i problemi concreti e ipotizzano soluzioni con una visione di società futura. Nel paese che sogno i media non aspettano le frasi ad effetto di questo o quel leader per innescare sterili polemiche che aumentino i lettori/spettatori ma si documentano sui contenuti e contribuiscono alla crescita dell'opinione pubblica. La "fede politica" in questo paese utopico non esiste ma le opinioni si adeguano alla realtà e si vota non "contro" qualcuno o per una bandiera ma per il discorso (e la pratica) più capace di costruire futuro. Diversamente avrà sempre ragione Carl Schmitt nel parlare di "Teologia politica" e l'attesa del Redentore di Arcore o di Genova avrà segnato davvero il capolinea della democrazia.
You may say I'm a dreamer...

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La frase del mese

"Una volta Samuel Johnson disse: il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie" (Kirk Douglas in Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick)